Il Minimum Viable Product o MVP è il prodotto minimo funzionante.
Il termine è stato coniato e definito da Frank Robinson, e reso popolare da Steve Blank, e Eric Ries, perché considerato come il fondamento basilare del metodo “Lean Startup“, di cui Ries e Blank sono considerati tra i più esperti, nonché pionieri.
Il Metodo
Il metodo prevede l’interazione con il mercato fin dalla fase di idea al fine di validare il binomio problema/cliente prima di realizzare una qualsiasi forma di prototipo; con la validazione iniziale (possibile ad esempio attraverso il metodo della javelin board) è possibile seguire un processo strutturato per arrivare velocemente, e a bassissimo costo, al primo obiettivo della validazione o invalidazione delle ipotesi.
L’obiettivo
L’obiettivo è quello di verificare se il nostro MVP è in grado di risolvere il problema che gliearly adopters stanno avvertendo.
La strategia
È una strategia mirata ad evitare di costruire prodotti che i clienti non vogliono, che cerca di massimizzare le informazioni apprese sul cliente per ogni euro speso. Un MVP non è, quindi, un prodotto minimo, ma una strategia ed un processo diretto verso la realizzazione e vendita di un prodotto per determinati clienti. È un processo iterativo di generazione di idee, prototipazione, presentazione, raccolta dati, analisi ed apprendimento.
Perché è importante fallire rapidamente
Attraverso un MVP si ha la possibilità di fallire rapidamente, minimizzando le perdite. Se infatti l’ipotesi dovesse essere invalidata, si avrebbe la possibilità di apprendere rapidamente e creare un altro MVP o passare all’ipotesi successiva.
Esempi di MVP
Un Minimum Viable Product non deve per forza essere il prodotto o servizio finale, ma potrebbe anche essere: